Biodinamico. È questa la scelta “filosofica” fatta dal proprietario di questa bella realtà taglia mini (a fatica 10.000 pezzi prodotti) per i suoi 5 ettari vitati, a cui si aggiunge il frutto di altri 3 in affitto.
Tutto questo non impedisce di ottenere una qualità scintillante.
Chi scrive, confessa: fosse stato solo a decidere, con il suo voto alla cieca, il Santa Maria d’Arco (parliamo del Verdicchio, e va specificato, visto che anche il positivo Rosso Piceno si chiama così) sarebbe andato a combattere, in finale, per glorie ancora maggiori. E anche nella media definitiva dell’ultima selezione il risultato è rimasto lontano un nulla.
Chi lo sceglierà, comunque, si godrà un vino tipico e seducente, non aspro, e dai fini sentori di frutta gialla.